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Phil Mer: riparto live, il covid non fermerà la musica

Phil mer riparto live il covid non fermerà la musica
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Con un post su Facebook, il 25 maggio Red Canzian ha annunciato la volontà di tornare ad esibirsi dal vivo. Un barlume di speranza in un momento in cui la musica in Italia pare vivere uno dei suoi momenti più difficili.

Tra concerti annullati e lezioni fattibili solo online, i musicisti hanno dovuto inscenare una battaglia tra Davide e Golia per fronteggiare l’emergenza covid. Con la parziale riapertura dopo la quarantena si pensava che sarebbe tutto ripartito, ma se le scuole di musica hanno effettivamente riaperto le porte, non molte produzioni si sono avventurate nell’organizzare appuntamenti live.

Le norme attualmente in essere (articolo scritto il 28 maggio 2020) le limitazioni sugli assembramenti impongono un massimo di 1000 persone presenti in loco. Un numero relativamente ristretto per le grandi produzioni, che difatti per lo più si sono tirate indietro dall’organizzazione di concerti.

Per fare il punto sulla situazione e capire alcuni retroscena del concerto di Red Canzian, ho intervistato il batterista Phil Mer

Intervista a Phil Mer

Ciao Phil, con Red Canzian vi state preparando per suonare in concerto secondo le nuove disposizioni. Cosa cambierà per voi musicisti?
Sarà solo un concerto oppure seguirà una vera tourneè?
A livello di prove e allestimento come vi preparerete ?
Come avete maturato l’idea di andare avanti in un momento così delicato della musica dal vivo?
Non sono molte le produzioni musicali che hanno deciso di andare avanti negli spettacoli dal vivo. La vostra è da interpretarsi come inguaribile ottimismo, incoscienza o cercare di riportare tutto alla normalità?
Dal punto di vista economico e di produzione avete dovuto fare delle rinunce ?
A tuo dire, qual è stato il ruolo della musica in questa quarantena?
Secondo te, da parte delle istituzioni come è stata trattata la figura del musicista durante questo periodo di blocco?
Il dibattito tra se sia importante il lavoro o la salute è tanto datato, quanto estremamente attuale. A livello nazionale pensiamo al caso dell’Ilva, oppure parlando di batteria e musica, il 16 giugno si ricorda Chick Webb, uno dei pionieri della batteria e che negli anni ’30, per continuare a dare lavoro ai suoi orchestrali durante la grande depressione, mise fatalmente in secondo piano la propria salute. Perciò ti chiedo, ai giorni odierni per un professionista la salute è sempre un aspetto primario oppure la precarietà del lavoro, la può porre anche in secondo piano?
Parallelamente a tutto quanto questo, a breve uscirà il disco del tuo duo: The Framers. Cosa si deve aspettare chi vi segue dal primo disco?
Dal punto di vista batteristico, come hai lavorato sui suoni e nelle composizioni?
Pensando al tuo drumming per i Framers, la mente va subito al tuo superbo arrangiamento per “Orologi Molli”. In questo disco ci sono intuizioni così tanto “avanguardistiche” oppure ti sei voluto concentrare su altri aspetti del tuo drumming?

 

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