Senza dubbio uno dei batteristi italiani più registrati di sempre. Importantissimo per lo sviluppo dello stile e per l’evoluzione del drumming in Italia. Vincenzo Restuccia è importante capostipite dei session man che hanno accompagnato il rilancio della musica italiana.
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Gli inizi a Napoli
Vincenzo Restuccia nasce a Napoli il 19 marzo 1941 da madre napoletana e padre siciliano (di Avola). In casa si respira una forte passione verso il mondo musicale.
All’interno del libro “I padri della batteria in Italia” di Luca Luciano, a proposito dei suoi inizi racconta:
A Napoli la musica era di famiglia e seguiva percorsi più classici. Mia madre aveva un’insegnante di pianoforte tedesca. Io studiavo la fisarmonica col Maestro Petrigna. Fortuna volle che Petrigna suonava anche la batteria e io presi da lui, e di nascosto da mio padre, lezioni di batteria.
Ben presto inizia a suonare la batteria seriamente e diviene allievo di Romeo De Piscopo, figlio di Giuseppe De Piscopo (batterista e percussionista che suonava nell’orchestra del Regio Teatro San Carlo di Napoli e nell’orchestra del Maestro Giuseppe Anepeta) e fratello del famosissimo Tullio De Piscopo.
Purtroppo nel 1957 a soli 20 anni, muore Romeo De Piscopo al termine di una serata con l’Orchestra degli ufficiali Nato di Bagnoli. La stessa sera anche Vincenzo suonava, ma in un’altra Orchestra (allora c’erano 2 orchestre per gli ufficiali e una per la truppa) e fu proprio proprio lui a trovare il corpo di Romeo. In un’intervista per “Percussioni” così ricorda il batterista scomparso:
Di Romeo De Piscopo posso solo dire che è morto troppo presto. Era più avanti di noi di almeno 30 anni. E aveva anche il merito di studiare in un’epoca in cui si poteva imparare solo ascoltando i dischi e i consigli dei musicisti più anziani.
Dopo la morte di Romeo inizia a studiare presso il Conservatorio di L’Aquila con il Maestro Striano. Successivamente al diploma si trasferisce a Roma
Il lavoro di Restuccia alla RCA italiana
Negli anni ’60 Restuccia diventa uno dei session man più attivi per la RCA Italiana. Registra spesso con Ennio Morricone, sia in orchestra, sia per il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza.
Nello stesso periodo sposa la violista Anna Giordano, e più tardi ,nel 1969, diventa papà di Marina, famosa cantante con il nome d’arte di Marina Rei.
Nel corso degli anni a servizio della RCA registra un quantitativo infinito di dischi per artisti del calibro di Fabrizio De Andrè, Claudio Baglioni, Sergio Endrigo, Angelo Branduardi e moltissimi altri.
Batterista del festival di Sanremo
Dal 1993 al 2000 è il batterista del Festival di Sanremo.
Diventa quindi batterista nell’orchestra della Rai, prendendo parte a innumerevoli trasmissioni televisive e partecipando, fra l’altro, a otto edizioni consecutive del Festival di Sanremo (dal 1993 al 2000)
Negli anni ’80 diventa insegnante di batteria al conservatorio di Perugia, e al Saint Louis College of Music.