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Alessandro Beco, essere un percussionista classico in un mondo 2.0

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Il 2019 è stato un anno di grandi soddisfazioni per Alessandro Beco. Laureatosi con il voto di 110 e lode presso il Conservatorio di Parma, trai vari concerti si è esibito alle percussioni anche nell’aula del Senato nell’orchestra giovanile del Maestro Riccardo Muti.

E di certo il 2020 parte nel migliore dei modi e ideale proseguo dei successi dell’anno precedente, con l’impegno presso il prestigioso Teatro Regio di Parma per l’opera Turandot di Giacomo Puccini, inaugurando così la stagione concertistica di quest’anno che vede Parma capitale italiana della cultura (sarà presente anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella).

15.12.2019 Concerto in Senato dell’orchestra diretta dal Maestro Riccardo Muti (Alessandro Beco è in ultima fila, con i piatti in mano)

Da qualche anno il nome di Alessandro Beco è sempre più presente nel panorama dei percussionisti classici italiani. Laureato con 110 e lode presso il prestigioso conservatorio di Parma, ha diviso il suo percorso didattico tra il conservatorio emiliano ed il “Briccialdi” di Terni. Oltre ai risultati in ambito didattico, notevolissima è l‘attività a servizio di numerose orchestre e che l’ha visto suonare, oltre che in Europa, anche negli Usa ed in Cina.

Biografia e curriculum 

Essere un percussionista sinfonico oggi

Ciao Alessandro, come ti sei avvicinato alle percussioni ?

Con la musica classica è stato “amore a primo ascolto” oppure è stato un processo graduale ?

Tra le varie esperienze lavorative, hai suonato per l’orchestra giovanile del Maestro Muti in diverse occasioni, non ultimo il concerto di Natale in Senato. Cosa puoi raccontarci di questa esperienza ?

La tua attività musicale ti porta a suonare in contesti molto differenti tra loro. Per avere piena padronanza di stili differenti penso che alla base ci sia tanta curiosità e stimoli che provengono da più parti. Che rapporto hai con la curiosità e la ricerca ?

Quanta importanza dai alla ricerca sonora ?

Cambiando molti ambienti lavorativi, come gestisci il tuo suono e la scelta degli strumenti da usare ?

Cosa rappresenta per te la musica ?

In tante occasioni hai avuto la possibilità di passare dalle retrovie, a cui è destinato ogni batterista e percussionista, a fronte palco. Inizialmente, questo aspetto ha rappresentato per te un trauma ? Il dover stare in prima fila, a diretto contatto con il pubblico, ha mutato qualche aspetto emozionale della tua performance ?

Tempo fa sei stato insignito di un grande riconoscimento presso il comune di Avigliano Umbro e hai avuto la possibilità di portare un tuo spettacolo solista all’interno del teatro comunale. Com’è andata quell’esperienza ?

All’interno di questo spettacolo hai avuto maniera di suonare anche su delle “partiture grafiche”. Come si articola il tuo modo di suonare quando si trova davanti a queste partiture ?

Studiare in conservatorio : Briccialdi di Terni e Arrigo Boito di Parma

A livello di conservatorio, l’Italia fa studiare diverse percussioni (timpani, strumenti a tastiere, rullante, strumenti accessori) all’interno di un unico corso, mentre invece in altri stati si preferisce fare dei percorsi più mirati su un’unica specializzazione per gli allievi. Secondo te è un percorso giusto oppure rischia di danneggiare quando ci si presenta ad un’audizione fuori dai confini ?

Hai studiato presso il Conservatorio Briccialdi, istituto dagli ultimi anni molto tormentati ma che ha saputo tirare fuori eccellenti musicisti. Qual è secondo te il punto di forza di questo successo formativo ?

Attraverso il Briccialdi hai avuto modo di conoscere i Tetraktis. Puoi descrivere questa esperienza ?

Da qualche anno hai intrapreso gli studi a Parma. Quali sono le principali differenze nella didattica ? Terni e Parma, città molto differenti. Quali sono a tuo avviso i punti di forza e le debolezze di queste due città da un punto di vista musicale ?

Pensi che per come sono strutturati ora, i conservatori possano effettivamente accompagnare la formazione professionale dei musicisti di domani ?

Viaggiare per suonare : la situazione italiana e quella del resto del mondo

Hai avuto esperienze musicali fuori dall’Italia. Hai suonato in Germania, Svizzera, Olanda, Stati Uniti ed anche in Cina. Com’è la loro percezione della musica in Italia ? Quali pensi che siano le principali differenze dal loro modo di vivere la musica e la nostra ?

L’Italia è una delle terre natie della musica classica. Che situazione c’è ora attorno alla musica classica? Pensi che sia in ascesa o stai vedendo sempre più disaffezione verso questa musica? Come si potrebbe evolvere e parlare ad un pubblico più giovane ?

 

L’Italia è paese anche di grandi artigiani. Hai avuto maniera di provare molti battenti e strumenti prodotti da valenti artigiani nazionali. Secondo te l’artigianato italiano può avere sempre più voce nel mondo della musica classica oppure si rimarrà sempre ancorati ai marchi internazionali ?

L’influenza di Frank Zappa e Evelyin Glennie 

Sei un fan della musica di Zappa. Secondo te la sua formazione basata sulla musica classica può essere alla base della genialità dei suoi pezzi ?

Proprio Frank Zappa diceva che “senza deviazioni dalla norma non c’è progresso”. Musicalmente e nella vita quotidiana quali scelte hai fatto per deviare dalla norma ? 

Altra tua fonte d’ispirazione è Evelyn Glennie, musicista con la quale hai anche avuto maniera di seguire in eventi didattici. Puoi parlarmi del tuo rapporto con lei ?

Vivere di musica al giorno d’oggi

In una precedente intervista, parlando con Nicolò Di Caro, parlavamo della nostra generazione che ha visto cambiare il modo di avvicinarsi alla musica. Ora molta informazione passa attraverso i social e Youtube, mentre una volta si andavano a scoprire i musicisti guardandoli da vivo. Com’è il tuo approccio verso questa nuova tendenza ?

I social influenzano anche l’ambiente legato alla musica classica ? Puoi fare qualche esempio ?

Sei un ragazzo che lavora molto a più livelli. Ti vorrei chiedere qualcosa riguardante la parte più lavorativa di questo lavoro. Come elabori il tuo cachet rispetto al lavoro proposto ? C’è sempre trasparenza in questo mondo oppure talvolta ti sei sentito sfruttato ?

Sei te in prima persona che ricerchi nuove collaborazioni oppure aspetti che le occasioni si presentino da sole ?

Quali sono le caratteristiche principali che deve avere un ragazzo adesso per lavorare ?

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