Poche persone hanno rivoluzionato la musica come fece Remo “Delmo” Belli. Al giorno d’oggi le sue invenzioni ed intuizioni sono alla base di ogni espressione musicale. Dal jazz al metal, dalle percussioni alla musicoterapia, dai drum circle al business commerciale … E l’elenco potrebbe ancora molto lungo. Remo Belli è stata una pietra miliare della musica a 360°.
Grazie alla ditta Aramini, nel 2014 partecipai ad una spedizione italiana presso la sede centrale del colosso delle pelli. Ebbi la fortuna di conoscere per qualche giorno il genio, ma sopratutto la grande persona che c’era dietro a quel nome che da sempre campeggiava sui miei strumenti. Parlava un italiano piuttosto stentato ma era molto orgoglioso delle sue origini. Nonostante fosse a capo di una delle industrie più prolifiche del mondo musicale, amava passare le pause pranzo insieme agli operai. La maggioranza di essi era ispanico e attraverso loro e la somiglianza tra l’italiano e lo spagnolo si teneva in allenamento con la lingua delle sue origini.
Indice
Gli inizi
Seppur fosse il primo esponente della famiglia nato in America, Remo era molto orgoglioso delle sue radici italiane al punto tale da vivere completamente come un italiano all’estero. “Io sono italiano” amava dire. Da bambino amava ascoltare la polka band di suo zio, mentre suo padre lo esortava a imparare la fisarmonica. Ma Remo aveva ben altre idee. In un’intervista raccontò “La mia prima lingua era l’italiano. Quando sono andato al club italiano che si era sviluppato nella mia città, avevano organizzato una band con un batterista e sono rimasto affascinato dal tamburo. Solo a 12 anni riuscii ad avere il mio primo tamburo”. Poco prima della maggiore età entrò al liceo proprio proprio mentre la seconda guerra mondiale entrava nel vivo. Molti erano i batteristi dell’Indiana che furono arruolati. Come uno dei pochi batteristi rimasti nel nord dell’Indiana, trovò grande spazio per poter suonare professionalmente. Quando si arruolò nella Marina a 18 anni, fu assegnato alla banda della Marina. Dopo esser stato congedato, si trasferì a Los Angeles. Si unì al sindacato dei musicisti e ha studiò batteria con Murray Spivak continuando a lavorare molto come batterista. Dal 1947 al 1957 Remo suonò costantemente, sia sui palchi della città californiana, sia nei numerosi concerti tenuti nei vari stati americani. Suonò con Billy May, Anita O’Day, Frankie Lane, Patti Page, Ann Southern, Johnnie Ray, Betty Hutton e Mae West Se volete ascoltare un brano con un venticinquenne Remo Belli, potete ascoltare questo brano di Bob Keene e la sua orchestra dove compare alla batteria proprio il giovane batterista italo-americano.
Il negozio Drum City
All’epoca l’idea di aprire un negozio di sole batterie a Los Angeles non deve sembrare un’ideale geniale, nè ancor meno innovativa. Nella sola città di Los Angeles difatti erano presenti già altri 5 negozi specializzati in strumenti a percussione ed attivi da tempo. Ciononostante a Remo pare che nessuno di essi fornisca un adeguato servizio. Remo chiede un prestito di 2300 dollari ed insieme ad Harte si trasferisce in uno spazio più ampio in una delle vie principali di Los Angeles : Santa Monica Boulevard al civico 6124. Il negozio, chiamato Drum City, ebbe immediatamente grande successo, diventando rapidamente un punto di ritrovo per batteristi e percussionisti locali e itineranti. Oltre all’attività del precedente negozio, Roy Harte era musicista di grande fama ed endorser della Leedy, ma anche fondatore di due etichette discografiche “Nocturne Records” e “Pacific Jazz Records”. Alcuni dischi di queste due etichette vennero registrati proprio all’interno del nuovo negozio. A proposito della clientela del Drum City, Remo raccontava “Eravamo molto attivi anche con l’industria cinematografica. Avevamo così tante superstar che entrarono nel nostro negozio. Una cosa che facemmo io e Royera di far sì che tutti fossero allo stesso livello. Non importava chi fossi: Gary Cooper, Marlon Brando o Joe Schmoe. In un giorno avere Louie Bellson, Shelly Manne, Buddy Rich, Jack Sperling, Alvin Stoller e Lou Singer allo stesso tempo. Tutto ciò era semplicemente fantastico”. Tra i vari avventori hollywoodiani c’era anche il celebre animatore e disegnatore di cartoni animati Walt Disney. Nel 1955, Remo Belli è cofondatore con Walt Disney e altri 31 soci del parco di divertimenti Disneyland di Anaheim, vicino a Los Angeles. All’interno del Parco, è presente una ricostruzione della Città, è conservata la “Stanza dei 33”, la stanza dove si riunirono i 33 soci per firmare la costituzione della società. A quel tempo, non c’era una fiera sulla costa ovest in cui batteristi e percussionisti potessero vedere le linee di prodotti dei principali produttori di percussioni. L’unica mostra di prodotti musicali era il NAMM a Chicago. Fu così che il Drum City organizzò una “Fiera delle percussioni” nel negozio ogni aprile dal 1954 al 1960. Questo evento ebbe grande impatto sull’immagine del Drum City e lo elevò come la principale organizzazione di vendita e assistenza per batteria a ovest del Franks Drum Shop di Chicago. Queste fiere offrivano ai produttori di strumenti a percussione un’opportunità di avere maggiore visibilità in uno dei mercati professionali più grandi degli Stati Uniti. La fiera fu molto popolare, attirando visitatori da lontano come Las Vegas e San Francisco.
La Remo e come sono nate le pelli sintetiche per batteria
Durante la seconda guerra mondiale, la ditta britannica Imperial Chemical Industries creò un film di poliestere che venne utilizzato come materiale da imballaggio e come isolante per motori elettrici. Nel 1947, la DuPont Corporation acquistò i diritti per fabbricare e commercializzare quel film di poliestere. DuPont chiamò questo nuovo materiale Mylar. Nel 1953, Jim Irwin, un ingegnere chimico della 3M, realizzò una pelle per uno dei musicisti più famosi dell’epoca : il batterista di Duke Ellington, Sonny Greer. Irwin non aveva in programma di produrre in serie quel suo prototipo, ma ciononostante fece domanda per un brevetto nel 1955 (che gli fu concesso nel 1958). La sua invenzione era piuttosto grossolana e non ebbe il successo sperato. Ciononostante diversi altri personaggi si spinsero in questa direzioni sperimentando varie formule. Difatti, proprio in quegli anni, la DuPont fiutando l’affare aveva invitato la Slingerland ed altri produttori di strumenti musicali a sviluppare una possibile applicazione del loro materiale alle membrane dei tamburi, ma incredibilmente nessuno prese in considerazione tale possibilità continuando con le pelli animali. In particolar modo la Slingerland continuò ad investire considerevolmente nelle pelli animali. Per suffragare i suoi dubbi, durante una visita ai suoi stabilimenti, Slingerland chiese un’opinione al giovane Remo Belli in merito alle pelli sintetiche. Remo rimase molto colpito, ma nonostante l’entusiasmo dimostrato da Remo, Slingerland non colse l’opportunità. Tra i vari che sperimentarono nuove soluzione ci fu anche il batterista Chick Evans. Alla fine del 1956, Evans realizzò una versione di pelle in Mylar per tamburi che consisteva in un cerchio esterno in legno forato (questo cerchio era prodotto dalla Ludwig) che fissava uno strato di Mylar. Successivamente Evans inviò diverse lettere per commercializzare questa sua idea, una delle quali era indirizzata al negozio Drum City di Hollywood di Remo Belli. Drum City distribuì le pelli di Evans. Purtroppo il cattivo concepimento del cerchio esterno rendeva queste pelli troppo facili alla rottura (specialmente a tensioni molto sostenute) causando diversi problemi e lamentele dei famosi clienti che si affacciavano al negozio di Hollywood. Per niente dissuaso dal crescente scetticismo verso le pelli sintetiche, a Remo venne l’idea di cambiare lo spessore ed il cerchio esterno. In particolare l’ideazione del cerchio esterno in alluminio si rivelò la mossa vincente. Alla fine del 1956, il contabile di Drum City, Sid Gerwin, presentò Roy e Remo a un chimico : Sam Muchnick. Sam e Remo iniziarono a lavorare su un nuovo design per una pelle. All’inizio del 1957 avevano sviluppato quello che si rivelò il primo progetto di pelle sintetica di successo. Questo progetto prevedeva la realizzazione di fori attorno al bordo della pelle in Mylar e l’utilizzo di una resina liquida a presa rapida per legarlo ad un telaio in alluminio a forma di U. Remo iniziò immediatamente la produzione principale in uno spazio di 150 metri quadrati adiacente al Drum City. Era il 1 giugno 1957. Da subito iniziarono diverse cause legali tra Remo e Evans che però videro vincere la ditta di Remo. La presentazione del nuovo prodotto avverrà al Namm del 1957. La curiosità verso questa nuova tecnologia è incredibile e la ditta di Remo Belli in un solo giorno riceve un totale d’ordini di circa 10 000 pelli. Tra i migliori clienti della Remo c’era la Ludwig. La ditta di tamburi era rimasta scottata da un ingente ordine di pelli animali che venne destinato ai rivali Slingerland, così decise di buttarsi con forza nell’ultimo ritrovato nel campo delle pelli. La lettera con la quale Buddy Rich si complimentava con Remo Belli per la sua invenzione Contrariamente a quello che si possa pensare ai giorni odierni, sopratutto dopo il successo che riscosse l’invenzione al namm del 1957, le pelli sintetiche non decollarono subito. Come spesso succede di fronte alle innovazioni, molti erano ancora refrattari a fidarsi del nuovo modo con cui venivano fabbricate le membrane. Si diceva che non fosse la stessa cosa rispetto alle pelli animali. Ci vorrà qualche anno prima che le pelli sintetiche trovino pieno consenso da parte dei batteristi. Continuando a credere nella propria invenzione e continuando caparbiamente ad investire su di essa, nel 1959 Remo si sposta in uno stabilimento molto più grande. Bisognerà aspettare il 1964 con l’arrivo dei Beatles negli States per avere un pieno consenso da parte di tutti i batteristi. Difatti la storica sulla storica pelle della grancassa recante il nome del gruppo, è ben visibile il nome ed il logo di Remo. Il 3 maggio 1960 il brevetto #2 934 989 depositato anni prima da Remo Belli e Sam Muchnick viene riconosciuto con successo come “prima pelle sintetica di successo”. Ancora oggi la maggior parte delle pelli in commercio si rifà a questo originario brevetto
Smettiamo di abbattere gli alberi : nascono i tamburi sintetici
Il primo prodotto a utilizzare la tecnologia PTS è stato il drumset Acousticon fatto di tubi di cartone impregnati con resine fenoliche e quindi polimerizzato nei forni. La prima versione è stata la più semplice: il kit Junior Pro: una batteria sottodimensionata pensata per i giovani. La pelle PTS era fissata al fusto con delle clip. Il kit Junior Pro è stato presentato sulla quarta di copertina del catalogo natalizio della FAO Schwarz del 1984. Questo prodotto rappresenta il primo prodotto Remo ad apparire in un settore di prodotti di largo consumo e non musicale. Dopo il successo della batteria Junior Pro, Remo si è espanso fino a diventare una linea completa di batterie, e nel 1985 la linea di prodotti era completa. Tutti presentavano nuove fusti Acousticon SE con hardware e supporti Dynasty di proprietà di Remo. I tamburi erano disponibili in quattro modelli, con i modelli di punta che utilizzavano pelli standard accordabili. Questi drumkits divennero molto popolari e i batteristi che li hanno suonati e sponsorizzati erano personaggi del calibro di Louie Bellson, Shelly Manne, Ndugu Chancler, Terry Bozzio, Ed Thigpen e Carl Palmer. Dopo che la tecnologia PTS e Fiberskyn furono fuse, Remo iniziò a produrre tamburelli, bonghi, bodhran, tars, tamborim, cuicas, tamburi indiani, tamburi cinesi e tamburi a mano. La compagnia creò tamburi e tamburelli per artisti come Glen Velez, John Bergamo, Layne Redmond e Alessandra Belloni.
La nascita dei Rototom
Anni dopo questi tamburi arrivarono al Frank’s Drum Shop di Chicago. Fu lì che Remo Belli vide per la prima volta questo particolare strumento. Chiese a Maurie Lishon (il proprietario di Franks) il permesso di poter riportare questo strumento presso la fabbrica Remo Inc. Dopo alcune ed importanti modifiche, il 1 ottobre 1968 il Roto-tom venne aggiunto alla linea di prodotti Remo. Inizialmente c’erano solo modelli da 6″, 8″ e 10″ poiché erano realizzati con parti di pad di allenamento accordabili della Remo stessa. All’inizio questo strumento ebbe uno scarsissimo successo commerciale. Bisognerà aspettare il 1970, quando Shelly Manne iniziò ad usare ampiamente i Roto-tom nelle colonne sonore di film, oltre alle fortunatissime serie TV Five-0 di Daktari e Hawaii. La batteria è diventata un popolare effetto sonoro per i percussionisti in studio. La vera esplosione delle richieste avvenne dopo il 1973 quando uscì uno dei dischi più venduti di sempre. Difatti in quell’anno i Pink Floyd fanno uscire “The dark side of the Moon” all’interno del quale troviamo Time dove Nick Mason ne fa un largo uso. Nel 1974 i fusti in plastica furono sostituiti da due pezzi fusi in acciaio, rendendo così il Roto-tom più resistente, versatile e permise alla linea di espandersi a dimensioni maggiori. Presto, i Roto-tom si sono fatti strada nei generi di musica rock, jazz, fusion e classica, corsi di insegnamento elementari e avanzati, formazione e performance di timpani, ensemble in marcia e strumenti di pratica versatili. A tutt’oggi molti batteristi usano i Roto-tom insieme ai tom tradizionali, mentre altri come Danny Carey dei Tool usano esclusivamente i Roto-tom.
I meriti di Remo Belli nella musicoterapia e nella comunità
Dopo la discussione, Hull li invitò a scendere sulla spiaggia, dove si erano radunati un gruppo di 80 persone di tutte le età e ceti sociali, ciascuno con un tamburo a mano, pronti a partecipare a un drum-circle. Per oltre un’ora, Remo e Rick si sono uniti al cerchio. Remo rimase colpito dal fatto che i tamburi utilizzati non erano stati prodotti da nessuna delle maggiori compagnie di tamburi. Remo dichiarò “Un importante mercato di percussioni si sta sviluppando senza alcun incoraggiamento da parte dell’industria della batteria. Il nostro settore può rispondere a questo oppure no, ma sta sicuramente accadendo. Il fornitore e il rivenditore imprenditoriale faranno bene a prendere l’iniziativa e ad essere coinvolti in prodotti a percussione personali. Questi tamburi sono veramente prodotti di consumo, generalmente molto convenienti. Le persone non le acquistano per la tradizionale ragione di esibirsi in musica; stanno acquistando questi tamburi per un senso di comunità, sviluppo personale e terapia. Le persone non hanno bisogno di lezioni di musica per ottenere valore da questi tamburi, in modo da rimuovere un ostacolo che ha storicamente limitato le vendite di strumenti”. Poco dopo, Remo Inc. introdusse gli strumenti Arthur Hull, Mickey Hart e Grateful Dead Signature Series. Remo ha anche iniziato a sponsorizzare drum-circle ai PASIC e allo spettacolo NAMM. Seguendo le orme della batteria Junior Pro e perfettamente in linea con l’obiettivo di Remo di diffondere la batteria al di fuori dell’industria musicale professionale, Remo Inc. sviluppò una linea di strumenti a percussione per bambini. La colorata linea di prodotti è stata rapidamente riconosciuta come unica e benefica per i bambini, ottenendo numerosi riconoscimenti, tra cui il prestigioso Oppenheimer Gold Seal Toy Award. I singoli vincitori di questo premio annuale includevano i Bongò per bambini, Ocean Drum, Floor Tom, Lollipop Drum e Djembe. Questa enfasi sulla creazione di strumenti a percussione per i giovani includeva un maggiore coinvolgimento con i programmi di educazione musicale dei bambini in generale. Nel frattempo, a metà degli anni ’90, la musicoterapia stava guadagnando attenzione come mezzo per migliorare le esigenze fisiche, emotive e sociali delle persone con una vasta gamma di malattie e disabilità, tra cui l’Alzheimer, l’AIDS e il cancro. Generalmente indicato come “movimento per il benessere“, Remo Inc. ha assunto e mantenuto un ruolo di primo piano nel finanziamento della ricerca e nello sviluppo di programmi rivolti a questa scuola di pensiero in continua evoluzione ed espansione. “La moglie e il figlio di Remo sono entrambi medici”, afferma Christine Stevens, una musicoterapeuta che ha iniziato a lavorare per Remo nel 2000. “Quindi Remo era sempre all’interno del mondo medico. Sua moglie, la dott.ssa Ami Belli, ora funge da collegamento internazionale per Remo HealthRhythms. Portava sempre Remo a conferenze mediche, quindi aveva un’affinità e una conoscenza nelle linee di vita della mente / del corpo. “ Nel 1998, dopo il trasferimento di Remo Inc. in un nuovo stabilimento a Valencia (piccola cittadina vicino Los ANgeles), uno degli edifici liberi della vecchia fabbrica di Remo è stato rinnovato per essere utilizzato come centro di attività. Presto iniziò a ospitare una vasta gamma di programmi musicali e attività rivolte al grande pubblico, oltre a servire come luogo di esibizione, banco di prova e luogo di incontro per musicisti, sia professionisti che ricreativi. Il Remo Percussion Center (in seguito ribattezzato Remo Recreational Music Center), ospita uno showroom di 1.000 piedi quadrati e una sala di attività di 10.000 piedi quadrati fornita di un ampio inventario di batteria e percussioni Remo

Riconoscimenti
Inoltre nel 2000 La conferenza nazionale degli educatori di musica ha premiato Remo nel 2000 con il MIC Award e una piastrella nella Walk of Fame del MENC. Nel 2003, l’Istituto per la musica e la funzione neurologica di New York ha premiato Remo con il premio Music Has Power. Remo ha ricevuto il Doctor of Music, Honoris Causa dal VanderCook College of Music di Chicago. Il 13 dicembre 2008, la Capital University di Columbus, nell’Ohio, ha onorato Remo con il suo Dottore in scienze umane nel 2008, Honoris Causa per la sua dedizione alla tecnologia e alla musica dei tamburi, in particolare alla batteria, come strategia terapeutica per la salute. Nel 2009, Remo è stato onorato presso il Lemelson Center for the Study of Invention and Innovation dello Smithsonian Institute, dove ha tenuto conferenze al simposio New Perspectives on Invention and Innovation. Il Conservatorio del New England a Boston, Massachusetts, ha conferito un dottorato onorario a Remo Belli il 19 maggio 2013. Remo, insieme a sua moglie, Ami Belli, hanno ricevuto il College of the Canyons Foundation (Valencia, Cal.) Silver Spur Community Service Award per il 2014 per la loro dedizione e passione nel promuovere i numerosi benefici positivi che la musica può avere sulla condizione umana. Nel 2014, Arts and Services for Disabled ha creato un premio legacy, il Premio Umanitario Ami e Remo Belli, che è stato consegnato ad Ami e Remo durante il loro galà annuale. Nel marzo 2015 la Bands of America Hall of Fame ha riconosciuto Remo Belli per il suo impatto che ha cambiato la vita positivamente sui programmi Music for All’s Bands of America e sull’educazione musicale.