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DANESH CHILLURA, VOGLIA DI ANDARE AVANTI

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La musica, la vera musica, come le vere emozioni non è morta.

In un mondo arido di momenti realmente conviviali e gioibili, quasi scevri da un reale contatto umano, queste parole rappresentano ciò a cui si aggrappa chi non vuole cedere. E’ una speranza, è una volontà, è un chiaro messaggio di voler andare avanti. E’ un qualcosa che viene ancor più avvalorato dal fatto che a dirlo è un giovane musicista.

 Il nome farebbe pensare ad un musicista estero. Invece il suo talento è tutto italiano. Romano per la precisione. Danesh Chillura è un ragazzo placido e molto riservato, amante della musica e dell’introspezione che questo strumento sà regalare. Seppur dotato di grandissima tecnica, del suo strumento cura il suono prima di tutto il resto. Non ama i batteristi troppo appariscenti, per concentrarsi sulla sostanza, su quello che poi uscirà nel sound complessivo del mixaggio.

Fotografia di VLEA photografer

Ma cosa rende così unico Danesh ?

Forse proprio la sua normalità. Il suo essere semplicemente perfettamente calzante in ogni contesto sonoro si trovi a suonare. Ho sentito in vita mia un numero elevatissimo di giovani batteristi, ma sono sempre stato innamorato dal sound che Danesh riusciva a tirar fuori da ogni strumento. Danesh si è misurato in più contesti musicali, con particolare predilezione per l’universo rock. In tutti i contesti dalle sonorità più heavy, ai contesti più rarefatti, dalle ritmiche più incalzanti a ricercate poliritmie. Sempre a proprio agio, sempre prezioso punto di riferimento per le band con le quali ha partecipato.

 

I suoi studi

Il suo è un percorso di studi centrato su una grandissima disciplina e caparbietà nel voler sempre migliorarsi. Inizia a studiare batteria all’età di 11 anni ed avvia così un fruttuoso percorso i studi con grandissimi nomi dello strumento quali Pier Paolo Ferroni, Maurizio Dei Lazzaretti, Agostino Marangolo, Daniele Pomo e Valter Sacripanti.
Altro maestro che merita un necessario approfondimento è il rapporto che lo lega a Roberto Gualdi. Il batterista della PFM rappresenta un autentico totem per Danesh, al punto da portare il ragazzo a percorrere mensilmente la tratta roma-milano per andare a studiare dal proprio mentore.

Insieme a Roberto Gualdi

Seppur la sua comfort zone si basi prettamente su sonorità rock, i suoi ascolti variano tra la grande sensibilità musicale di Manu Katchè, alle intricate ritmiche più ricercate di Trilok Gurtu, dalla solidità marmorea del groove di Josh Freese alle poliritmie di Gavin Harrison, dalla musicalità inusuale di Terry Bozzio alla versatilità di Vinnie Colaiuta.

Un grandissimo musicista sempre a servizio della musica prima che per se stesso

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