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Riccardo Adamo, il batterista dell’underground romano

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Solare e costantemente allegro. Riccardo Adamo (15 febbraio 1993) è un batterista che rispecchia in musica la sua personalità. Se l’indie è la nuova forma di cantautorato dei giorni odierni, lui ne è sicuramente uno dei batteristi di riferimento.

Impegnato in diversi progetti, è tra i batteristi più registrati nel circuito romano. Lo si trova impegnato in diversi progetti tutti dal grande richiamo mediatico e di pubblico. A breve il cantautore Folcast prenderà la scena del palco di Sanremo, così come in passato un altro artista con cui collabora da diversi anni, Matteo Costanzo, ha trovato il prestigioso palco dell’edizione 2018 di X Factor. Oltre a loro riscontri importanti stanno ottenendo anche progetti quali Mox e Laago, ma purtroppo le ben note vicende del 2020 ne hanno impedito lo svolgersi dei rispettivi tour promozionale.

Votato ad un drumming incentrato sul groove, di Riccardo ho sempre apprezzato la musicalità ed il sapere scegliere suoni mai banali o fuori contesto. Chi segue il blog lo avrà ammirato nel corso della rassegna Covid 19/8  e avrà colto la capacità di essere attuale e personale allo stesso tempo, musicale e virtuoso senza voler dar troppo nell’occhio

Underground romano

Ciao Riccardo, sei uno dei batteristi più attivi all’interno dell’underground romano. Attualmente collabori con Matteo Costanzo, Mox, Laago e Folcast. Che fotografia ci dai dell’attuale situazione musicale a Roma?

 Pensi che sia il principale fermento della musica odierna oppure lo vedi come un fenomeno che si sta spegnendo?

A tuo dire, Roma è una città che offre molto oppure pensi che sia difficile emergere in questa città ? Quali pensi che siano le principali difficoltà ?

A livello di pubblico molti big della musica italiana iniziano a soffrire numeri sempre più bassi ai loro concerti, mentre diversi nuovi artisti della nuova ondata iniziano a farsi prepotentemente largo. Secondo te siamo di fronte ad un cambio generazionale del pubblico musicale?

A livello musicale il lento declino delle etichette discografiche ha favorito lo sbocciare di molti progetti indipendenti e autoprodotti. L’autoproduzione è secondo te il futuro di ogni musicista e progetto musicale ? In quale maniera hai investito su di te ?

La collaborazione con Matteo Costanzo

Come ti ho spesso detto, apprezzo molto il tuo lavoro con Matteo Costanzo. Tra l’altro la prima volta che ti vidi suonare fu proprio ad una serata dove aprivi ad un gruppo di Matteo.  Com’è nata la vostra collaborazione?

Matteo è un produttore di altissimo livello e i suoi pezzi li ho sempre trovati arrangiati in maniera egregia. Come vengono scritte le parti di batteria?

La sua musica è ricca di sequenze. Che rapporto hai con le sequenze? Ti piacciono oppure dal vivo ti limitano un pochino?

Scelte sonore alla batteria

Come accordi i tamburi e come scegli i piatti da usare dal vivo ed in studio ?

I vari progetti nei quali collabori hanno sonorità e approcci musicali molto differenti tra loro. Come lavori sui suoni e nella scrittura delle tue parti di batteria ? Preferisci scriverle con qualche software oppure sperimenti in sala di registrazione ?

Ho particolarmente apprezzata una tua live session con Folcast. Particolarità di questa live session è il fatto di aver usato delle registrazioni a nastro per avere un suono più vintage. A livello di batteria cos’è cambiato nel suono rispetto ad altre registrazioni?

In questo progetto, ma più in generale nelle produzioni odierne, i batteristi stanno sperimentando sempre più con l’elettronica. Tu che rapporto hai con i vari moduli sonori e pad?

Questa implementazione dell’elettronica nel kit come ha influito nel tuo modo di arrangiare e pensare le tue parti?

Nonostante l’uso dell’elettronica, usi anche molti accessori per creare diverse sonorità sul set acustico. Non sarebbe più semplice implementare quei suoni nel modulo oppure sei troppo legato al lato acustico dello strumento?

Usi kit molto compatti. Come mai questa scelta? Questa scelta che sfide ti comporta o quali vantaggi hai riscontrato?

Come gestisci il tuo suono e la scelta degli strumenti da usare ? Utilizzi particolari trucchi per l’accordatura ? Ti ho visto suonare con set molto compatti come numero di pezzi. Scelta voluta o più dettata da fattori esterni ?

Cantante e batterista

Un tuo grande punto di forza è anche la tua capacità di cantare mentre suoni. Come hai sviluppato questa dote?

In alcune esibizioni hai usato la voce anche per modulare e replicare alcuni effetti sonori. Com’è nata questa particolare scelta sonora? Pensi di svilupparla e evolverla in qualche forma?

Quali sono le principali difficoltà che si hanno a cantare mentre suoni? Come le hai superate?

In alcuni gruppi sei stato anche voce principale. Il nostro strumento impone quasi sempre un ruolo da comprimari, mentre invece il ruolo di cantante ti ha imposto al centro della scena. In tal senso questo ti condizionava dal vivo?
Preferisci avere l’asta del microfono piuttosto che usare i più maneggevoli microfoni ad archetto. Come mai questa scelta?

Suonando anche uno strumento molto sonoro come la batteria, uno dei principali problemi è il rientro nel microfono. Come hai lavorato su questo aspetto?

Oltre alla possibilità data dal canto, ulteriore tuo punto di forza è la presenza scenica. Guardandoti dal vivo, non riesci mai a stare fermo e sembra quasi che balli mentre suoni. Secondo te quant’è importante la presenza scenica per un batterista?

Tempo fa parlando con altri batteristi, si diceva che uno dei motivi per cui molti cantanti italiani preferiscono batteristi stranieri sta nel fatto che molti musicisti nostrani non hanno la concezione dello spettacolo e della scenicità. Condividi questa opinione? Come cerchi di curare questo aspetto?

Percorso didattico e rapporto con la batteria

Come hai iniziato a suonare la batteria ? Quali sono stati i tuoi idoli e punti di riferimento ?

Qual’è stato il tuo percorso didattico e cosa t’ispira maggiormente ora ?

Cosa rappresenta per te la batteria ?

Frank Zappa diceva che “senza deviazioni dalla norma non c’è progresso”. Batteristicamente e nella vita quotidiana quali scelte hai fatto per deviare dalla norma ? Quanto conta per te progredire ?

Cosa rappresenta per te il suono e la sua ricerca ? So che suoni anche altri strumenti, questo come influenza la tua concezione della batteria ?

Nel dopoguerra il jazz rappresentava l’avanguardia e molti locali proponevano questa musica avanguardistica ad un pubblico non ancora preparato, ma molto affamato di voler scoprire. A distanza di molti anni, la situazione sembra essere ribaltata dove assistiamo ad un pubblico molto preparato ma poco propenso alla scoperta del nuovo. Secondo te è così o vedi qualche barlume di speranza ? Il pubblico è ancora affamato di ricerca sonora o novità ?

Cosa rappresenta per te l’arte e come la ricerchi ? Questa ricerca influenza il tuo modo di suonare o d’intendere la vita ?

Ci sono mai stati momenti in cui volevi lasciar perdere ?

Ora molta informazione passa attraverso i social e Youtube, mentre una volta si andavano a scoprire i musicisti guardandoli da vivo. Com’è il tuo approccio verso questa nuova tendenza ?

Essere un batterista oggi

C’è stato un momento in cui hai pensato “Ok, ora sono un professionista” oppure pensi che sia ancora lontano quel giorno ?

A tuo dire la nuova leva di musicisti quali punti di forza ha e quali sono le principali mancanze ?

Com’è cambiato il lavoro ed in che direzione si muoverà il lavoro del musicista in futuro ?

Negozi di strumenti musicali, scuole di musica, industria discografica. Entità in forte crisi che non hanno saputo adeguarsi ai cambiamenti del tempo e di una società in continua evoluzione. Per un artista, quanto è importante e vitale guardare quello che succede attorno a noi e sapersi reinventare ?

Con lo sviluppo della tecnologia unita all’attuale richiesta di mercato, tempi più frenetici riguardanti la produzione e budget sempre più ridotti, in molti scommettono che la figura del turnista andrà via via scomparendo. Tu che idea ti sei fatto in materia ?

Se prima le collaborazioni avvenivano solo a livello locale, ora si ha la possibilità di registrare e collaborare anche a distanza. A te è mai capitato ? Allargandosi le possibilità, si allarga anche la concorrenza. Perché qualcuno dovrebbe scegliere te come batterista di un progetto ? Cosa pensi che ti possa rendere unico ?

Come curi la tua comunicazione ? Il cellulare è secondo te un elemento fondamentale del professionista moderno?

Ti vorrei chiedere qualcosa riguardante la parte più lavorativa di questo lavoro. Come elabori il tuo cachet rispetto al lavoro proposto ? C’è sempre trasparenza in questo mondo oppure talvolta ti sei sentito sfruttato ?

Ai giorni odierni si può vivere di sola musica ? Che consigli daresti a qualcuno che oggi vuole fare della musica la propria professione ?

Sei tu in prima persona che ricerchi nuove collaborazioni oppure aspetti che le occasioni si presentino da sole ?

Sei un maestro di batteria. Quali valori cerchi di dare ai tuoi allievi ? Quali metodi consigli e come i tuoi maestri ti hanno influenzato in questo tuo lavoro ?  

Insegni anche a ragazzi giovani. Cosa noti nelle nuove generazioni e nel loro approccio alla musica ? Che mondo musicale pensi che si troveranno ad affrontare quando inizieranno a suonare in giro ?

Hai qualcosa che ritieni essere la tua firma sonora per cui qualcuno ti può facilmente riconoscere ? Cosa rappresenta per te il suono ?

Quali sono le caratteristiche principali che deve avere un ragazzo adesso per lavorare ?

Quali sono i batteristi che maggiormente segui e quali pensi che siano i migliori prospetti nel panorama italiano ?

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