Lo Djabara o Shekere è uno strumento a percussione nativo dell‘Africa occidentale costituito da una zucca essiccata ed una fitta rete intrecciata con perline che va a coprire la zucca. Lo strumento è comune nelle tradizioni folcloristiche dell’Africa occidentale e dell’America latina, nonché in alcuni stili musicali popolari.
Costruzione
Lo strumento è costituito da una zucca, svuotata di tutta la polpa e semi interni e successivamente, lasciata essiccare per alcuni mesi. La zucca viene poi levigata e rivestita da una retina a maglia quadrangolare, ai cui vertici sono annodate perline, piccole conchiglie, sassolini, semi o simili.
Ovviamente ai giorni odierni questa costruzione porta diversi disagi legati alla facilità di rottura della zucca. Per sopperire a questo problema, ma anche per aumentarne il volume, diversi produttori come Latin Percussion, Meinl e Pearl hanno iniziato a costruire strumenti in fibra di vetro. Questi strumenti presentano una durabilità maggiore ed una maggiore profondità di suono nella parte che viene percossa a mano.
Uno strumento al femminile
Come detto in precedenza, questo strumento trova i suoi natali nella regione del Wassoulou (piccola regione che oggi si collocherebbe nel punto d’incontro tra i confini di Guinea, Mali e Costa d’Avorio). La musica Wassoulou ha una forte caratterizzazione femminile e le parole delle loro canzoni parlano di temi quali la gravidanza, poligamia e la fertilità. Nei giorni più odierni, l’evoluzione della tradizione musicale di questa regione seppur contaminata con strumenti più occidentali come chitarre elettriche, continua con testi che mantengono una vivace critica contro l’oppressione delle donne.
La musica nella cultura di questa regione ha un forte legame con festeggiamenti sociali e religiosi. Si era soliti accompagnare questi canti con balli e di conseguenza la djabara, visto il suo peso estremamente leggero, ebbe grande utilizzo e slancio da parte delle donne dedite all’attività musica.