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Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, vi fu quasi uno scontro tra la musica jazz che si stava sviluppando Oltreoceano, e la nuova musica che si stava lentamente diffondendo. Anche in Italia la musica jazz si stava timidamente prendendo i suoi spazi, e richiamava un numero di spettatori sempre più crescente. Tuttavia questa musica veniva malvista da parte dell’organigramma fascista, composto da molti componenti futuristi, che la ritenevano una musica “indigena” e “negroide”.
Con la vittoria del fronte Anglo-americano, in Italia la musica rumorista subì una brusca frenata e non più sviluppata.
Nel 1947 colpito da un’embolia, muore Luigi Russolo. Il padre del Rumorismo, nel corso degli anni si era progressivamente staccato dall’arte musicale per dedicarsi unicamente alla pittura.

Ciononostante, i germogli di quanto era emerso in Europa e Stati Uniti continuavano ad andare avanti. Il ricercatore radiofonico francese Pierre Schaeffer coniò un nuovo termine per far riferimento alla musica rumorista : nacque il concetto di musica concreta, con l’intento di fare riferimento alla peculiare natura dei suoni su nastro, separati dalla sorgente che le genera inizialmente.
A seguito di ciò, sia in Europa che negli USA, altri compositori di musica contemporanea come Karlheinz Stockhausen, GM Koenig, Iannis Xenakis, La Monte Young, David Tudor, compiono studi sulle composizioni incentrate unicamente analizzando la fonte sonora. Tra le tecniche che vennero utilizzate in questo periodo ci sono la manipolazione del nastro, la sintesi sonora, l’improvvisazione e l’elettronica dal vivo.