Tutto e niente. Un sognatore, un pensatore, un appassionato, uno studioso. Forse tutte queste cose, forse nessuna di queste.
Educazione impone però che prima di tutto, mi presenti. Sono Valerio, nato a Roma nel 1987, perito informatico sui pezzi di carta, batterista nell’anima.
Nasco in una famiglia di amanti di musica, ma solo relativamente tardi a 15 anni, maturo una sfrenata passione verso la batteria e contestualmente all’inizio, prendo lezioni con il maestro Luca Fareri.
Suono in diverse formazioni, e successivamente arrivo a lavorare per 10 anni nei 2 più importanti negozi di strumenti musicali della capitale : Cherubini Srl e Your Music.
Nella mia esperienza in negozio e fuori da esso, ho avuto la possibilità d’incontrare, confrontarmi e conoscere la folta rappresentanza della vasta comunità batteristica romana.
Fino alla chiusura, collaboro alla stesura di articoli per la rivista specializzata “Drumset Mag“, sotto la direzione di Alfredo Romeo. Negli articoli parlo della mia esperienza presso la Remo, intervisto giovani talenti e recensisco le novità del mercato.
Oltre a questo, ho organizzato in collaborazione con Stefano Cresti ed Alfredo Romeo, un vasto numero di eventi batteristici presso lo studio “Officina Musicale“
BastascrivereValerio
E’ il nome del mio progetto solista. Prende spunto dalla noia che mi provocava ripetere il mio cognome, dopo che ogni volta viene scritto in maniera errata.
Il mio progetto BASTASCRIVEREVALERIO rappresenta un’importante rilettura moderna di un’avanguardia musicale tutta italiana : il rumorismo. Una contaminazione sonora, una ricerca artistica ed una sfida costante nel trovare nuovi stimoli a suoni che apparentemente sono consueti. Il risultato paga un importante tributo all’ispirazione data dall’immensa figura artistica di Michele Rabbia.
Prendere dei suoni acustici, catturati da un microfono, e grazie l’ausilio di particolari effetti, renderli diversi, creando un continuo gioco con lo spettatore che si chiederà sempre cosa accadrà un attimo dopo. Una sfida anarchica all’immaginazione collettiva.
Suoni che si vestono di nuove vesti per essere poi distorti e scomposti, divenendo dei rumori.
E’ un viaggio, una ricerca, una missione, una volontà, una sfida, come in fin dei conti è la rappresentazione del racconto di ogni vita, ed in particolar modo di chi si pone un dilemma o che vuole trovare percorsi alternativi.
A coronamento del progetto, presso il GHS STUDIO di Simone Asilo arriva nel 2017 la registrazione del video “Lettera a Corazzi Elisabetta” che mette in suoni e rumori la triste storia dell’artista Fernado Nannetti