Pochi batteristi possono vantare un curriculum come quello di Tony Thompson. Il suo suono è quello che ha dettato legge per tutti gli anni ’80. E’ il batterista che ha registrato alcuni dei migliori album di leggende del calibro di David Bowie (“Let’s dance”), Mick Jagger (“She’s the boss”), Madonna (“Like a Virgin”), Diana Ross (“Diana”), Nine inch Nails (“The fragile”) , Robert Palmer, Elton John, Rod Stewart, Labelle e moltissimi altri.
Ma oltre alla sua attivissima attività di session drummer, Tony verrà sempre ricordato per esser stato il batterista e fondatore degli Chic e per esser stato il primo batterista a venir in mente a Robert Plant e Jimmy Page per prendere l’eredità di una leggenda assoluta come John Bonham.
Indice
1954
Infanzia e gli inizi
Mia madre m’incoraggiò da subito nel mio stimolo musicale. Anche mio padre, ma non da subito, gli ci volle un po di tempo. Sai com’è: quando tuo figlio ha otto anni e dice che vuole fare il batterista, dici “Bene” e poi fai esplodere il kit con i petardi la settimana successiva. Ma mia mamma era con me fino in fondo, qualsiasi decisione avrei mai preso. Una settimana dopo aver ascoltato “Toad” di Ginger Baker, le dissi che volevo diventare un batterista. In quel momento, quando ascoltai Ginger Baker, ebbi la visione su ciò che volevo fare : suonare la batteria in quel modo. Ginger Baker mi ha cambiato la vita. Non volevo più giocare a baseball o a nessuno di questi giochi per bambini. Sapevo cosa volevo fare. Anche se uno degli esponenti più importanti della batteria funk e disco, gli ascolti del giovane Tony spaziavano principalmente sul versante rock e fusion. Difatti raccontava : “Adoro il funk, ma le mie principali influenze vengono dal rock. La ragione per cui suono la batteria è da ricercare in gente come Ringo e i Beatles, Mitch Mitchell con i Jimi Hendrix, Ginger Baker e Cream. Particolare amore per John Bonham ed i Led Zeppelin che mi hanno lasciato senza fiato. Agli inizi ho suonato rock nei gruppi che nascevan nel quartiere. Mi è sempre piaciuta ed ho sempre ascoltato la musica funk, ma posso dire di essermi davvero appassionato solo quando ho incontrato Bernard Edwards e Nile Rodgers. Prima di incontrarli adoravo la fusion. L’adoravo. Scendevo fino alla 7th Avenue. Sud. Quello era un club di New York City che i Brecker Brothers possedevano. Volevo vedere Chick Corea con Steve Gadd. Ricordo di aver visto Return To Forever. Ho visto Billy Cobham per la prima volta – e quella sera ho visto Dio in persona. Quando la Mahavisnu Orchestra ha fatto irruzione in “The Inner Mounting Flame”, è stata la performance più straordinaria che abbia mai visto in vita mia. Mio Dio, è ancora incastonato nella mia anima il ricordo di aver visto Cobham suonare così. Avere quel controllo e quella potenza – in più i suoi passaggi erano semplicemente extraterrestri. Prima di allora, non avevo mai visto nessuno come Billy Cobham.” (Modern Drummer . 2002) Più o meno nel periodo in cui Tony Thompson scoprì la fusion, iniziò le lezioni di batteria con una leggenda della fusion e che sarà legato al nome di Billy Cobham: Narada Michael Walden. Sul suo allievo, Narada dirà Tony Thompson e Omar Hakim vennero molte volte nel mio studio nel Queen. Pensavo fossero ragazzi giovani e brillanti, molto musicali e rilassati nel groove. Tony voleva lavorare per rendere il suo tempo e sentirsi più rilassato. Suonavamo con click track e questo lo preparava a lavorare con gli Chic: voleva suonare con intensità e poco gli interessava la velocità d’esecuzione. A volte suonavo il piano e lui suonava la batteria, e lavoravamo sui riempimenti di batteria e rendevamo tutto più musicale e non sentivo che stavamo studiando su qualche esercizio . Tony Thompson era un musicista geniale. Mi dispiace che non sia più con noi fisicamente, ma il suo suono vivrà per sempre. (Modern Drummer )
Quindi sono tornato a casa e ho iniziato a battere su tavoli, cuscini, i lavori. Poi sono andato a visitare un cugino in Connecticut. Sapeva suonare “Wipe Out” sul tavolo con le dita e non era nemmeno un batterista. Ho ascoltato quella melodia per anni e non riuscivo a suonarla, questo mi fece letteralmente impazzire. Così gli chiesi di mostrarmi come ci riuscisse e in due ore l’ho fatto nel modo in cui l’ho ascoltato dal disco. Ed è così che ho iniziato a prendere seriamente lo studio della batteria.
I miei genitori mi seguono ancora. Sono importanti per me e li adoro per tutto quello che hanno fatto per aiutarmi. Agli inizi se ero senza lavoro o tra un concerto bastava che gli dicessi: “Mà ho bisogno di una lezione di batteria” o “Ho bisogno delle bachette”, e per aiutarmi avrebbero preso quei soldi anche sacrificando il budget destinato al cibo. Quindi eravamo una squadra. (Modern Drummer 1985)
Appena maggiorenne, Thompson iniziò a suonare professionalmente con il gruppo Labelle (trio vocale che in seguito diverrà celebre per la hit “Lady Marmalade”), per poi passare, per un un breve periodo, della band soul/disco Ecstasy, Passion & Pain. Ma probabilmente il motivo per il quale tutti abbiamo ascoltato almeno una volta questo storico batterista è sicuramente per il suo ingaggio successivo.
1977
L’incontro con Nile Rodgers e la nascita degli Chic
“Stavo suonando in questa band con un cantante che era come una specie di versione persiana di Tom Jones. La band era alla ricerca di un chitarrista e venne provato Nile Rodgers. Non si unì alla band, ma gli piacque il mio modo di suonare e per questo si conservò il mio numero. Mesi dopo ricevetti una telefonata da lui che diceva che stava fondando una band con Bernard Edwards. Così li ho incontrati in questo liceo in cui lavoravano lo zio di Bernard o qualcun altro. Questo qualcuno ci avrebbe dato loro la chiave in modo che potessimo esercitarci dopo le ore di scuola. Questa è stata la prima volta che ho incontrato Bernard, ed è stato l’inizio degli Chic.” In merito alla creazione della canzone più famosa dello storico gruppo,”Le Freak”, Tony Thompson ricorda che la nascita di quel brano non fu affato semplice per lui “[…]A Nile non piaceva quello che stavo suonando. Gli sembrava che stessi suonando troppo. Mi ricordo che all’epoca ero in pieno “periodo fusion” quindi suonavo un pò sullo stile di Billy Cobham. [ride] All’epoca studiavo con Narada Michael Walden ed il suo modo di suonare m’influenzava moltissimo. Quindi volevo assolutamente presentarmi con tutti questi tamburi e piatti, mostrando tutta la mia tecnica e grandi fill. Pensavo che avrei impressionato questi ragazzi. “Controllate la mia merda.” pensavo [ride] Non mi ero reso conto nel frattempo, che tutto ciò non aveva nulla a che fare con ciò che suonavano gli altri. Nile diceva: “Perché hai bisogno di tutti quei piatti e roba del genere?” Così rivolgendosi a Bernard Edwards, disse: “Questo fratello suona fottutamente troppo.” Quindi Bernard mi prese sotto la sua ala e mi disse : “Sbarazzati di tutta quella merda. Tieni solo una grancassa, un rullante e un hi-hat. Quando padroneggi un kit così minimale, forse aggiungereremo un altro piatto o tamburo.” . Ha funzionato. È incredibile quanto sia creativo la noia, ti vengono in mente tutte queste cose diverse stimolando la creatività. Nile e Bernard hanno visto molte cose in me che non ho visto neanche io stesso. Mi hanno aiutato immensamente nell’apprendimento del groove. Erano i re delle produzioni discografiche.” (Modern Drummer . 2002)
1983
Lo scioglimento degli Chic e session man per le leggende
Nell’album di Madonna “Like a virgin” la sua batteria viene affiancata da un giovane batterista che fa delle sovraincisioni di batteria acustica per dare maggiore rotondità al groove. Quel ragazzo è un giovanissimo Dave Weckl. Come vedremo più avanti questa non sarà l’unica volta in cui Tony Thompson si troverà a suonare con un altro batterista leggendario Altro brano leggendario con una forte impronta di Tony è il brano “I’m coming out” di Diana Ross, caratterizzato da un intro di batteria molto particolare e assai musicale che mette in mostra alcune delle principali peculiarità del drumming di Thompson.
1984
I Power Station
Il gruppo si formò a New York alla fine del 1984, e prese in prestito il nome dal famoso studio di registrazione dove venne registrato il loro primo album. Questo studio era stato ricavato da una vera stazione elettrica (power station in inglese) alta cinque piani, dotata di un’acustica particolare. Il loro primo omonimo album arriva in sesta posizione nelle classifiche americane a cui segue un lungo tour estivo negli Stati Uniti registrando il tutto esaurito in tutte le date.
13 luglio 1985
Tony Thompson con i Led Zeppelin
“All’epoca ero in viaggio con i Power Station a Sarasota, in Florida. Ricevetti una telefonata dal mio road manager che diceva che Jimmy Page e Robert Plant erano al telefono. Ero tipo “Sì, come no”. [Ride] E riagganciai il telefono. Circa mezz’ora dopo, sempre il mio road manager richiamò di nuovo e disse: “Tony, non riagganciare il telefono. Ho Robert e Jimmy in una chiamata a tre da Chicago, e vogliono parlarti. A quel punto ero tipo” Sei serio?”. A quel punto parlai con loro, e con grande sorpresa scoprii che a loro dire erano entrambi fan del mio lavoro e mi chiesero se potevo prendere in considerazione la possibilità di suonare dal vivo con loro per la loro esibizione al Live Aid. Se non bastasse, in aggiunta mi dissero di aver anche chiesto anche a Phil Collins, ma non sapevano se sarebbe riuscito ad esserci perchè era sulla Concord che volava avanti e indietro con l’Inghilterra. Successivamente seppi che anche i Power Station avrebbero suonato al Live Aid. Perciò con i Power Station avrei suonato verso le sei e poi sarei uscito con Zeppelin verso le otto. Sfortunatamente da un punto prettamente musicale, quella del 13 luglio 1985 non fu una grandissima esibizione. La mancanza di una prova con la formazione al completo con i due batteristi, la chitarra scordata di Page, la voce rauca di Plant e vari problemi ai monitor, hanno influito in un esibizione definita da Plant come “atroce” e da Page come una “suonata simbolica ma non memorabile”. In un’intervista precedente all’esibizione Plant era molto pessimista sull’impiego di Collins proprio in virtù del fatto che sarebbe arrivato all’esibizione dopo un lungo viaggio e senza aver mai provato e suonato il repertorio. Successivamente al clamore dell’esibizione del 1985 al Live Aid, furono in molti a richiedere e spingere affinchè avvenisse la tanto aspettata reunion del gruppo. Questo proposito solleticò anche John Paul Jones, Page e tutto lo staff dei Led Zeppelin ed iniziarono a pianificare un ipotetico tour e la scrittura di nuovi pezzi. Le prove ebbero luogo in una sala a Bath (città vicino Bristol) vicino agli studios di Peter Gabriel. Purtroppo dopo il secondo giorno di prove, un’incidente stradale accorso allo stesso Tony Thompson bloccò ogni progetto in essere. Robert Plant che da subito era sembrato il membro più titubante e restio alla reunion, prese questo incidente come pretesto e cattivo auspicio e per questo il tour non ebbe inizio. Inizialmente, anche per sperimentare nuovi suoni e arrangiamenti, provarono suonando sopra una drum machine e successivamente chiesero aiuto anche ad un roadie, ma fu chiaro a tutti che qualcosa si era perso.
Arrivati così al giorno del Live Aid, ci trovammo a Filadelfia e Jimmy, Robert e Jonsey avevano affittato una sala prove dove provammo. Ero contento che avessimo potuto fare quella prova. Sono cresciuto ascoltando Zeppelin. Erano la mia bibbia quando ero un bambino. Allora supponevo che una canzone come “Rock & Roll” fosse suonata in un certo modo. Ma quando abbiamo iniziato la canzone, Plant ha detto: “No, non è così” e Jonesy ha detto: “Non va così.” Penseresti che “Rock & Roll” sia solo un grande 2 e 4, ma non è così. È più simile a un shuffle in Texas. Ho avuto la possibilità di suonare davvero con i ragazzi che hanno scritto la canzone, che erano lì. Bonham era proprio bravo. Non puoi copiarlo.“ (Modern Drummer . 2002)
Leggi anche l’articolo dedicato a John Bonham
Gli anni ’90
Gli ultimi anni della carriera
Registrai l’album The Fragile. Ero in tournée con Power Station e ho ricevuto una telefonata da Trent e dal suo agente che mi dicevano di essere miei fan. Ad essere sincero, all’epoca non conoscevo molto bene la band ed i loro lavori. Ma alla fine del tour con i Power Station, sono tornato brevemente a New York, per poi andare a New Orleans e lavorare con loro. Ho registrato circa otto tracce. Trent fu una persona molto piacevole con cui lavorare. Questa seduta di registrazione fu particolare per me. Non avevo nessun altro con cui suonare – nessun essere umano nella stanza, solo la mia batteria e computer. È stato molto interessante. Ho suonato tutti i tamburi acustici. Mi è sempre piaciuto suonare così. Non importa come lo guardi, le macchine non possono sbagliare. Non puoi incolpare nessuno tranne te stesso. In cuffia avevo solo sequenze e loop. È molto divertente. Il tempo è lì, quindi tutto ciò che devi fare è bloccare e scanalare. (Modern Drummer 2002)