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David Folchitto, una #drumlife metal alla corte dei Fleshgod Apocalypse

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E’ senza dubbio uno dei volti più rappresentativi della batteria metal in Italia : David Folchitto, romano classe 1978. Al suo attivo un’intensissima attività in studio e dal vivo che lo rendono a tutti gli effetti uno dei batteristi italiani più gettonati nel campo metal. Nomi eccellenti tra le sue collaborazioni come Stormlord, Prophilax, Embryo, Nerodia, Novembre, Gravestone, Federico Paciotti e molti altri.

Da circa 2 anni il suo nome è anche legato ai perugini Fleshgod Apocalypse, vere e proprie star del metal sinfonico nel mondo. Con loro David ha avuto la possibilità per 2 anni consecutivi di suonare in lungo e largo per gli States, raccogliendo un grandissimo successo di pubblico ed il pieno plauso dei fan della prima ora dello storico gruppo.

Ma oltre al successo, la storia di David è una storia di tenacia e di grande caparbietà, un continuo studio per migliorarsi ed essere sempre pronto alle diverse esigenze ed evoluzioni del genere. Ma David è sempre stato anche fautore delle nuove leve, aiutandole molto nella crescita e nell’introduzione al mondo del lavoro. Gli spunti di riflessione insomma non sono mancati.

“Questo è ciò che eravamo, questo è ciò che ancora siamo”. Viene detto ai concerti dei suoi Stormlord. Questo è David Folchitto, una leggenda del metal in Italia e nel mondo

Ciao David, sei tornato da poco da un lungo tour con i Fleshgod Apocalypse. Hai avuto maniera di girare in lungo e largo gli States per la seconda volta. Secondo te qual’è la maggior differenza tra come viene interpretata la musica oltreoceano e qui in Italia ?

Sei da tanti anni un nome di spicco nel panorama metal italiano ed europeo. Visto da fuori sembra un momento di grande fermento visti i recenti successi internazionali di band italiane come il vostro o di altre band come Hideous Divinity, Destrage e altri. Che fotografia ci regali del momento della musica metal in Italia ?

Nei Fleshgod hai avuto l’arduo compito di sostituire Francesco Paoli che è diventato cantante e chitarrista del gruppo. Come hai fatto ad entrare in questo gruppo ? Come ti sei approcciato all’esecuzione delle parti molto intrigate scritte da Francesco Paoli ?

Cosa ha rappresentato per te sostituire un membro che rimane presente nel gruppo? Aggiunge ulteriore stress al tuo lavoro oppure ti è stato comodo per avere la possibilità di confrontarti sulle tue parti?

In una bellissima clinic che hai tenuto tempo fa, raccontavi della tua esperienza con i Fleshgod e di come per te sia importante capire le personalità dei musicisti con cui collaborerai per svolgere al meglio il tuo lavoro in loro funzione. Puoi spiegare questo concetto ?

Ti ringrazio innanzitutto per l’apprezzamento di quella clinic! Era la prima volta che trattavo un argomento simile. Ho sentito l’esigenza di farlo perché negli anni e nelle varie fasi del mio lavoro ho avuto a che fare con molti musicisti, ognuno ovviamente con un proprio carattere e un proprio modo di scrivere e di concepire la musica. Durante la stesura dei vari brani o anche ascoltando partiture di batteria scritte al computer dall’autore di turno, ho notato una forte attinenza tra il carattere di quella persona e il suo modo di scrivere musica. Notavo che i pezzi che andavo a suonare rispecchiavamo in maniera molto fedele la personalità di chi li scriveva, che poi se ci pensi bene è abbastanza normale come cosa. Tutto sommato la musica, così come ogni tipo di attività artistica, riflette l’io di chi la scrive. Molto spesso mettendo in luce i lati oscuri di quella persona, lati che però, a seguito di una conoscenza meno superficiale, possiamo notare nell’autore di questo o di quel pezzo. Da li mi è venuto spontaneo pensare che ascoltando le canzoni si arriva a conoscere chi le scrive e, in un secondo momento, conoscendo chi scrive si arriva quasi a prevedere come scriverà!

 

Come hai iniziato a suonare ?

Cosa rappresenta per te la batteria ?

Qual’è stato il tuo percorso didattico ?

Hai studiato con un batterista che ammiro molto. Che pensiero porti di Pier Paolo Ferroni come didatta e come artista ?

 

Con lui vi siete avvicendati sullo sgabello dei Prophilax. In questa formazione suoni da moltissimo tempo con un successo sempre costante. Come hai iniziato a suonare con loro ?

Visti i tuoi numerosissimi impegni, talvolta vieni sostituito da Dimitri Nicastri. Quali consigli gli hai dato ? Cosa ne pensi di lui ?

Essendo il metal il tuo campo prediletto, impossibile non farti qualche domanda riguardante la tecnica con i pedali. Come hai sviluppato la tua tecnica e che esercizi consigli ?

Una cosa che balza all’orecchio a tutti è la tua grande dinamicità e potenza che mantieni a tutte le velocità d’esecuzione. E’ un qualcosa sulla quale ti sei soffermato particolarmente nello studio oppure una dote innata ?

 

Oltre ai Fleshgod, lavori in tantissimi altri gruppi come ad esempio i tuoi Stormlord con i quali suoni dal 1998. Come ti approcci a scrivere le tue parti di batteria per un disco ?

Nel corso della tua militanza ventennale con gli Stormlord, come si evoluto il suono del gruppo e il tuo in loro relazione ?

 

La più bella emozione provata con gli Stormlord ?

Fai parte della scena metal romana dagli anni ’90. Come si è evoluta questa scena e com’è cambiato il pubblico?

Uno dei più grandi meriti che tutti ti riconoscono è la tua grande dedizione a favore dei nuovi talenti e batteristi emergenti. Dovrebbe essere una cosa naturale, eppure ai giorni odierni sembra un fatto incredibile. Secondo te ai giorni d’oggi, come mai c’è tutto questo scollamento tra i professionisti più affermati ed i nuovi talenti ?

 

Vieni da Roma. La tua città cosa rappresenta per te ? Hai trovato un terreno fertile per esprimerti e crescere artisticamente oppure ha rappresentato uno scoglio ?

Frank Zappa diceva che “senza deviazioni dalla norma non c’è progresso”. Batteristicamente e nella vita quotidiana quali scelte hai fatto per deviare dalla norma ? Quanto conta per te progredire?

Se pensi che la situazione della batteria al femminile sia da migliorare, cosa pensi che debba essere fatto per incentivare ragazze a calcare i palchi ?

 

Che pedali usi e come li regoli ?

Domanda di rito per chi suona metal. A favore del trigger o contrario ?

Mantenendo sempre una grande dinamicità con quanto espresso dagli arti superiori, immagino che per quanto riguarda il lavoro che svolgi con i piedi, una delle difficoltà maggiori sia rappresentato dall’avere un volume costantemente molto esasperato anche a velocità elevate. Come riesci ad ottenere una grande potenza anche da parte degli arti inferiori ?

Uno dei più grandi incubi per i musicisti che si trovano a suonare in giro per il mondo è trovare un set che possa venire incontro alla propria musica. Sei endorser di molti marchi prestigiosi come Vic Firth, Evans, Tama, Zildjian e Markline Snare. Come ti hanno aiutato nel corso del tour americano ?

Qualche aneddoto del vostro tour ? Com’è la percezione della batteria italiana all’estero?

Se prima le collaborazioni avvenivano solo a livello locale, ora si ha la possibilità di registrare e collaborare anche a distanza. A te è mai capitato ? Allargandosi le possibilità, si allarga anche la concorrenza. Perché qualcuno dovrebbe scegliere te come batterista di un progetto ? Cosa pensi che ti possa rendere unico ?

 

Non sono amante delle drum cover, ma al giorno d’oggi questo “format” sembra essere un espediente molto pratico per proporsi e proporsi. Nel tuo modo di fare le drum cover c’è un’esigenza artistica, la voglia di proporsi o semplice divertimento ? Come realizzi queste cover e come arrangi le tue reinterpretazioni dei brani ?

Che importanza deve rivestire la cultura nella tua musica ? Oltre alla musica, come alleni il tuo cervello all’arte ?

Cosa rappresenta per te l’arte e come la ricerchi ? Questa ricerca influenza il tuo modo di suonare o d’intendere la vita ?

Ci sono mai stati momenti in cui volevi lasciar perdere?

Lavori molto da tantissimo tempo. Ti vorrei chiedere qualcosa riguardante la parte più lavorativa di questo lavoro. Come elabori il tuo cachet rispetto al lavoro proposto ? C’è sempre trasparenza in questo mondo oppure talvolta ti sei sentito sfruttato ?

Sei te in prima persona che ricerchi nuove collaborazioni oppure aspetti che le occasioni si presentino da sole?

 

Hai qualcosa che ritieni essere la tua firma sonora per cui qualcuno ti può facilmente riconoscere ? Cosa rappresenta per te il suono ?

Quali sono le caratteristiche principali che deve avere un ragazzo adesso per lavorare ? Come pensi si evolverà questo lavoro ?

Il tuo futuro lavorativo lo vedi in Italia o all’estero ?

Quali sono i batteristi che maggiormente segui e quali pensi che siano i migliori prospetti nel panorama italiano ?

Con Vic Firth hai un rapporto storico che va avanti da tantissimi anni. Com’è nata la vostra collaborazione e come si sta evolvendo ?

Con Markline hai un rullante signature. Com’è stato realizzato e che specifiche gli hai voluto dare ?

Per trovare altro materiale su David Folchitto, ecco il suo sito internet ufficiale

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