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Elisa “Helly” Montin, grinta alla batteria tutta al femminile

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Erano le 3 di mattina quando arriva una strana chiamata a casa della 23enne Elisa Montin. Dall’altra parte una voce in inglese gli comunica che ha appena vinto il contest internazionale “Hit like a girl 2017“.
Il contest è stato indetto dalla prestigiosa rivista specialistica “Drum Magazine” e parteciparono circa 2000 batteriste da 50 Stati differenti.
La batterista veneziana non è nuova a vincere contest. In precedenza aveva vinto i contest nazionali “Ragazze ke drummano”, “FBT cerca batteriste” e “Festival del ritmo – VII edizione”, oltre ad essersi esibita ne “La lunga notte della batteria” e al “Drummer Weekend”.

Il drumming di Elisa è rabbioso, ma anche tecnico al tempo stesso. Uno stile chiaramente e marcatamente metal, che mette in risalto una grande preparazione con il doppio pedale. Innegabile un qualche influenza derivante da batteristi prog metal sia in termini di suono, sia in termine di orchestrazione del proprio drumming.
Grazie alla vittoria del contest, Elisa diviene sponsor TRX cymbals, pelli Evans e bacchette Pro Mark.
A fronte della vittoria nel contest, ulteriore motivo d’orgoglio è l’apparizione negli studi del Drum Channel ed esser la prima italiana ad essersi esibita al Pasic.

Percorso musicale di Elisa Montin

Ciao Elisa, come ti sei avvicinata alla batteria ?

Cosa rappresenta per te la batteria ?

Qual è stato il tuo percorso didattico ?

Ci sono mai stati momenti in cui volevi lasciar perdere ?

Hai qualcosa che ritieni essere la tua firma sonora per cui qualcuno ti può facilmente riconoscere ? Cosa rappresenta per te il suono ?

Quali sono i batteristi che maggiormente segui e quali pensi che siano i migliori prospetti nel panorama italiano ?

Contest “Hit like a girl”

Ovviamente il tuo nome è fortemente legato al concorso “Hit like a Girl” che ti ha visto vittoriosa nell’edizione del 2017. Nel video con cui ti presentasti al contest c’era una tua versione di God of war. La cosa che m’impressionò da subito, oltre alla grande tecnica e dinamismo, era la grande cura dell’esecuzione e dell’arrangiare le parti di batteria. Come ti approcci a scrivere le tue parti di batteria per un’artista ?

Non sono un grande amante dei contest, ma spesso questi fenomeni rappresentano una vetrina ideale dove poter far esprimere molti musicisti ed arrivare al grande pubblico. Te che opinione hai sui contest musicali ?

Mentre preparavi la tua registrazione per il contest, quali aspetti volevi che emergessero del tuo stile e come secondo te sono stati sottolineati ?

Dopo la vittoria del contest hai avuto la maniera di esibirti al Pasic. Che esperienza è stata ? Qualche aneddoto ? Come ti hanno accolta e com’è la percezione della batteria italiana all’estero?

Batteriste donne : la situazione femminile dietro i tamburi

Cosa rappresenta per te essere una donna in questo ambiente ? Sei stata sempre ben accolta o inizialmente hai dovuto fronteggiare qualche pregiudizio ?

In giro per la rete da qualche anno sembra che ci sia una riscoperta della donna batterista, famosi sono gli esempi di Anika Niles e Emmanuelle Caplette. A dirti la verità, per lo meno qua a Roma, stento a trovare grosso riscontro di questo fenomeno. Parlando di concorsi, qualche tempo fa parlando con Riccardo Ruiu del contest indetto da DS, mi raccontava che su circa 800 video che erano pervenuti per un loro concorso, solamente due erano fatti dalle ragazze. Com’è effettivamente la situazione della batteria al femminile ?

Il tuo look si presenta da subito molto forte ed aggressivo. Ti rappresenta veramente o è una maschera che indossi per farti forza ?

Se pensi che la situazione della batteria al femminile sia da migliorare, cosa pensi che debba essere fatto per incentivare ragazze a calcare i palchi ?

Essere un metallaro oggi

Suonando spesso anche in festival all’estero, qual’è la maggior differenza tra i festival italiani e quelli esteri ?

Essendo il metal il tuo campo prediletto, impossibile non farti qualche domanda riguardante la tecnica con i pedali. Come hai sviluppato la tua tecnica e che esercizi consigli ?

Anche se sei in possesso di una grandissima tecnica, ti vedo prediligere molto l’uso di colpi singoli invece che frasi che prevedano l’uso di altre tecniche. Lo fai per una questione di mantenere un volume sempre molto impetuoso o scelta stilistica ?

Mantenendo sempre una grande dinamicità con quanto espresso dagli arti superiori, immagino che per quanto riguarda il lavoro che svolgi con i piedi, una delle difficoltà maggiori sia rappresentato dall’avere un volume costantemente molto esasperato anche a velocità elevate. Come riesci ad ottenere una grande potenza anche da parte degli arti inferiori ?

Che pedali usi e come li regoli ?

Domanda di rito per chi suona metal. A favore del trigger o contraria ?

Hai diverse situazioni musicali attive con formazioni molto differenti nell’intendere la musica metal e alternativa. Suoni in formazioni più canoniche composte da 4 persone, ma recentemente ti ho visto anche esibirti in duo ed anche da sola. Come cambia il tuo stile a seconda delle formazioni in cui suoni ?

“Helly”

Negli ultimi anni stanno aumentando i progetti di batteristi solisti. Da cosa pensi che possa dipendere ?

Nel tuo progetto solista hai avuto la possibilità di passare dalle retrovie a cui è destinato ogni batterista, e passare fronte palco. Anche io sono un percussionista solista e mi ricordo che la cosa che più mi fermava all’inizio era il trauma di non avere nessuna barriera tra me e il pubblico più prossimo palco. Inizialmente, questo aspetto ha rappresentato per te un trauma ? Il dover stare in prima fila, a diretto contatto con il pubblico, ha mutato qualche aspetto emozionale della tua performance ?

Porterai in giro il tuo spettacolo ?

Vista l’importanza dei video, nel tuo progetto solista in realtà sembrate essere in due sul palco. Come nasce il connubio con l’arte visiva e come interagisci con i video proiettati sugli schermi ?

Come mai il nome “2+2=5” ?

Tempo fa parlando con altri batteristi, cercando di trovare un motivo del grande impiego di batteristi stranieri da parte di grandi produzioni, qualcuno mi fece riflettere sul fatto che pochissimi batteristi pensano ad un concerto come uno show dove fare spettacolo e “tenere il palco”. Nelle tue esibizioni una cosa che balza subito all’occhio è la tua perfetta abilità nell’essere una presenza scenica che ruba subito l’occhio. Che importanza dai a questo aspetto della tua performance ?

Il rapporto con la batteria elettronica

Spesso ti vedo suonare una batteria elettronica. Mi venne in mente una domanda che fecero a Thomas Lang tempo fa su questo argomento e lui rispose che lui la intendeva come un altro strumento, del tutto differente dal suo parente acustico. Per te in cosa differisce la batterista elettronica e come mai questa scelta ?

La batteria elettronica diventerà lo strumento del futuro ?

Vivere di musica al giorno d’oggi

Seppur giovanissima rappresenti un nome di spicco nel panorama metal italiano. Visto da fuori sembra un momento di grande fermento visti i recenti successi internazionali di band italiane come Fleshgod Apocalypse, Hideous Divinity e altri. Che fotografia ci regali del momento della musica metal in Italia ?

Quali sono le caratteristiche principali che deve avere un ragazzo adesso per lavorare ? Come pensi si evolverà questo lavoro ?

Sei te in prima persona che ricerchi nuove collaborazioni oppure aspetti che le occasioni si presentino da sole ?

Se prima le collaborazioni avvenivano solo a livello locale, ora si ha la possibilità di registrare e collaborare anche a distanza. A te è mai capitato ? Allargandosi le possibilità, si allarga anche la concorrenza. Perché qualcuno dovrebbe scegliere te come batterista di un progetto ? Cosa pensi che ti possa rendere unico ?

Non sono amante delle drum cover, ma al giorno d’oggi questo “format” sembra essere un espediente molto pratico per proporsi e proporsi. Nel tuo modo di fare le drum cover c’è un’esigenza artistica, la voglia di proporsi o semplice divertimento ? Come realizzi queste cover e come arrangi le tue reinterpretazioni dei brani ?

Che importanza deve rivestire la cultura nella tua musica ? Oltre alla musica, come alleni il tuo cervello all’arte ?

Il tuo futuro lavorativo lo vedi in Italia o all’estero ?

All’estero! Mi piacerebbe spaccare tanto in Germania, Repubblica Ceca o paesi dell’est dove la musica elettronica è ben valorizzata su club davvero unici e dallo stile underground che adoro.[/showhide]

Hai 24 anni. La scorsa volta parlando con Nicolò Di Caro, parlavamo della nostra generazione che ha visto cambiare il modo di avvicinarsi alla musica. Ora molta informazione passa attraverso i social e Youtube, mentre una volta si andavano a scoprire i musicisti guardandoli da vivo. Com’è il tuo approccio verso questa nuova tendenza ?

Oltre la batteria: il rapporto con l’arte

Cosa rappresenta per te l’arte e come la ricerchi ? Questa ricerca influenza il tuo modo di suonare o d’intendere la vita ?

Frank Zappa diceva che “senza deviazioni dalla norma non c’è progresso”. Batteristicamente e nella vita quotidiana quali scelte hai fatto per deviare dalla norma ? Quanto conta per te progredire ?

Sei endorser dei piatti TRX. Come ti trovi con questi piatti ?

Ho visto che sponsorizzi l’applicazione Drumtune Pro. Puoi parlarmene ?

Galleria video




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