Le congas sono probabilmente lo strumento più esemplificativo della musica afro-cubana. Direttamente derivante dalle percussioni africane, ad oggi sono diffuse in tutto il mondo ed in vari generi musicali che esulano dal contesto etnico come funky, pop e rock.
Le origini
Con ogni probabilità le origini dello strumento provengono dall’Africa. Difatti la forma e costruzione dello strumento ricordano strumenti tradizionali congolesi quali Makuta, Ngoma, Yuka, Bembé ed il nigeriano Ashiko. Tutti questi strumenti provenivano da zone largamente colpite dal commercio degli schiavi. Le navi che trasportavano gli schiavi avevano Cuba come terra di destinazione, dove avveniva lo smistamento principale verso il nuovo continente.

Con l’abolizione della schiavitù nel 1886, molti schiavi si riversarono nelle principali città dell’isola : L’Avana e Matanzas. Seppur liberi, queste piccole comunità vivevano nelle periferie in condizioni disagiate. In questi piccoli villaggi poveri la comunità era molto unita e coesa tra loro. In questo contesto venivano riportate in atto alcune tradizioni africane, cercando di ricostruire gli strumenti tipici. Nel corso degli anni, questi strumenti originari vengono sempre più rielaborati. Durante la dominazione spagnola dell’isola, le percussioni etniche africane vengono totalmente vietate. S’inizia a velocizzare il processo di cambiamento dello strumento. La zona dove attecchisce particolarmente lo sviluppo di questo strumento è la zona nordoccidentale di Cuba. Lo strumento per come lo conosciamo oggi, arriva solamente negli anni ’30. Nello stesso periodo le congas emigrano dalla Cuba nordoccidentale verso Cuba orientale e trovò impiego in altre forme musicali, tra cui il Son, il bolero e la guaracha.
Negli stessi anni, la popolarità dello strumento arrivò anche negli Stati Uniti. L’isola in quel periodo era sotto l’influenza americana e non tardarono a svilupparsi influenze reciproche tra le due culture.
Dimensioni e denominazioni
A seconda delle dimensioni, cambiano i nomi delle singole percussioni :
- Ricardo: 22,9 cm (9″)
- Requinto (detto anche nino): 24,8 cm (9,75″)
- Quinto: 28 cm (11″)
- Conga: da 29,2 a 30,5 cm (11,5″ – 12″)
- Seguidor (detto anche tres golpes): 30 cm (11,8″)
- Tumbadora (detto anche tumba o salidor): 33 cm (13″)
- Supertumba: 35,5 cm (14″)
Generalmente la coppia più utilizzata e più popolare, è quella composta da conga e tumba, con l’aggiunta di quinto nel caso di un trittico.

Le congas in Italia
Lo strumento arriva relativamente tardi in Europa e di conseguenza in Italia.
Tra i massimi esperti e nomi celebri dello strumento nel nostro paese troviamo gli italiani Roberto Evangelisti, Stefano Chistolini, Massimo Carrano, Giovanni Imparato, oltre agli italiani di adozione Karl Potter e Paulo La Rosa.

Particolarmente dedito al promulgare la tradizione musicale cubana, Roberto Evangelisti è figura chiave della diffusione dello strumento a Roma. Autentica fonte principale di approvvigionamento della cultura cubana, forma nel 1984 la formazione dei “Charanga Mamey” e nel 1989 fonda a Roma la scuola “Timba” con l’ambizione coraggiosa di creare una scuola dedita unicamente alle percussioni etniche.
Tra i suoi allievi, troviamo molti dei nomi più celebri dello strumento in Italia, tra i quali anche Stefano Chistolini, un autentico virtuoso dello strumento che suonerà le congas in tour con Mia Martini e continuerà un’intensa carriera che lo vedrà più volte chiamato a Cuba a suonare per i musicisti locali.

Altro nome di spicco è quello di Massimo Carrano, che sempre per la scuola Timba sperimentò il corso di multipercussione e nel corso della propria carriera ha suonato le congas con De Andrè, Trio Magico, Elio e le storie tese, Nicola Piovani, Luis Bacalov e molti altri.
